Nel territorio si impiantò l’antica città di Ostia, fondata nel corso del IV secolo a.C. come accampamento militare. Si sviluppò nel corso dell’età imperiale romana come centro commerciale portuale, legato all’approvvigionamento del grano nella capitale. A causa dell’insufficienza del porto fluviale nel 42 d.C. Claudio iniziò la costruzione di un porto artificiale a nord, collegato al Tevere da un canale artificiale e dotato di un faro; un secondo porto esagonale venne costruito tra il 106 e il 113 sotto Traiano, i resti si trovavano nella proprietà privata dei Duchi Sforza Cesarini. All’epoca del suo massimo sviluppo Ostia raggiunse i 75.000 abitanti, declinò con la crisi del III secolo. Ebbe una ripresa nel IV secolo come sede residenziale, mentre le attività commerciali e amministrative si erano spostate nella città di Porto.
Già dal III secolo fu sede episcopale. L’acquedotto cessò di funzionare alla fine del V secolo. Nel 537, nel corso di un assedio dei Goti fu difesa dal generale bizantinoBelisario. La città era tuttavia decaduta e spopolata.
Rimase la porta d’accesso a Roma dal Tevere, lungo il quale risalivano pellegrini mercanti e delegazioni giunte via mare. Nel IX secolo fu saccheggiata dai Saraceni. Papa Gregorio IV fortificò quindi il borgo sorto per dare rifugio agli operai delle saline lungo la via Ostiense, che prese il nome di Gregoriopoli, e la città antica venne definitivamente abbandonata.
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